Mangiare con la bocca chiusa

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Nel Bon Ton, uno dei pilastri della buona educazione a tavola è: mangiare con la bocca chiusa e senza fare rumore. Quella che i nostri nonni hanno insegnato ai nostri genitori e loro a noi; una pratica che si tramanda di padre in figlio e che non deve essere mai dimenticata.

Purtroppo, non è così scontato. Dovrebbe essere quasi naturale, come respirare, ma non sembra essere così. Ed allora, siamo costretti, ed anche troppo spesso, ad essere vittime di fastidiosissime immagini di cui il nostro interlocutore di fronte ne è l’attore principale, il quale, per nulla intimidito, continua a proporci la visione della meccanica della sua masticazione.

Se dovessimo fare un sondaggio, quanti sono quelli di vostra conoscenza che, purtroppo, non chiudono la bocca mentre masticano? Probabilmente più di quelli che si pensa; e se fossimo anche noi? Allora, se siamo fra questi, per prima cosa mettiamoci nei panni di chi deve sopportarci a colazione, pranzo e cena e non ha il coraggio di manifestare il proprio disagio e disappunto. E mentre gustiamo il nostro pranzo, ricordiamoci che i rumori che produciamo non sono certamente consoni al nostro orecchio. Vedere una bocca che si trasforma in smorfie, provocando rumori insopportabili e visioni da girone dell’inferno, certamente non è una cosa di cui essere fieri.

E’ di vitale importanza, comunque, non pensare che questa regola debba essere rispettata solamente quando si è in compagnia di altri e che, quindi, quando si è da soli si ha il permesso di fare ciò che si vuole. Niente di più sbagliato. Infatti, il mangiare con la bocca aperta è una cattiva abitudine che deriva dal fare un’azione sbagliata di continuo e di cui, a lungo andare, nemmeno ce ne rendiamo più conto. Per questo quando siamo soli, a maggior ragione, dobbiamo esercitarci così, quando saremo in compagnia, ci comporteremo con naturalezza e spontaneità nell’essere dei perfetti commensali.

Ed allora, se presi dalla foga delle nostre chiacchere non ci accorgessimo che stiamo mangiando con la bocca aperta e che quindi potrebbe accadere di imbrattare il nostro vicino con parti di cibo che proiettiamo dalla bocca, pensiamo al saggio Commissario Montalbano, il quale preferiva mangiare da solo proprio per gustare il cibo e quando era in compagnia, la chiacchera era relegata alla fine del pasto.

I rumori fatti con la bocca comprendono anche il soffiare sulle pietanze calde, succhiare rumorosamente, magari gli spaghetti, per divertimento, cosa che comporterebbe, inoltro, schizzi vari di sugo; oppure, rimuovere, attraverso il suo “risucchio”, cibi incastrati tra i denti. Ovviamente, l’uso dello stuzzicadenti non è MAI concesso; meglio alzarsi ed andare in bagno. E, dulcis in fundo, “ruttare” per la quale azione diventa poco credibile qualsiasi giustificazione del tipo “nei paesi arabi denota buona educazione”, “se non lo si fa, vuol dire che non abbiamo apprezzato il cibo!”. A meno che non ci troviamo in acque internazionali o nel paese in cui vige quell’etichetta, oppure siamo seduti con Shrek il quale sostiene “meglio fuori che dentro”, qualsiasi scusa è senza alcun dubbio priva di fondamento. Tenere la bocca chiusa equivale sempre a buon senso e disciplina, ed oltre a renderci raffinati ed eleganti a tavola, ci eviterà, anche, di poter dire sciocchezze per le quali un domani potremmo pentircene.

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